sabato 21 maggio 2011

OK, I'M A NAZI !


Ha fatto molto parlare di sé il regista danese Lars Von Trier dopo le dichiarazioni rilasciate durante conferenza stampa al festival di cannes, tre giorni fa. Ho personalmente visto il video della conferenza e ritengo di poterla raccontare e commentare anche perché chi ha letto solo i titoli dei giornali potrebbe essersi fatto un'idea sbagliata sul tenore delle affermazioni di Von Trier. Devo comunque mettere le mani avanti e dire che non so nulla del film se non quello che si capisce dalla conferenza stessa: che si intitola Melancholia, che c'è un matrimonio che parla della depressione e della fine del mondo. Quando inizia la conferenza stampa Lars si siede al centro del lunghissimo tavolo, alla sua destra e alla sua sinistra prendono posto le attrici protagoniste del suo film in concorso, rispettivamente la bruna Charlotte Gainsbourg e la bionda Christine Dunst, e via via a scalare sui lati gli altri attori.
La prima domanda arriva da un giornalista centramericano, che chiede a Von Trier come mai gli sia venuta l'idea di un film sulla fine del mondo e alla Dunst com'è stato lavorare con "un regista così unico". Lars appare subito in stato confusionale, non sembra in effetti in grado di parlare, balbetta, riesce a dire che non si tratta in realtà di un film sulla fine del mondo ma su uno stato mentale. Il film si chiama Melancholia e Lars dice di essere passato egli stesso attraverso momenti di malinconia, e aggiunge di non avere molto da dire a riguardo. La Dunst risponde con entusiasmo, spigliata anche se un po' emozionata, e dice che le piace il modo in cui Von Trier tratta le donne nei suoi film, uscendo dagli stereotipi, e che ha trovato nel regista danese anche un amico. Seguono un paio di domande "tranquille" sul ruolo delle donne e del matrimonio nel film. La Dunst risponde con entusiasmo e gesticolando: "si pensa sempre che il matrimonio debba cambiare le nostre vite" dice "ma non è sempre così e quello che succede intorno al matrimonio a volte può essere terribile" Finora tutte le domande e le risposte sono state in inglese. A questo punto interviene un giornalista che pone una domanda in francese riguardo alla tecnica in cui è stato girato il film e in particolare sulla successione cronologica con cui sono state girate le varie scene. La Gainsburg gli risponde nella stessa lingua, dice che prima di tutto hanno girato la scena del matrimonio, e poi il resto. Una giornalista chiede a Von Trier se è soddisfatto del film e se pensa che possa giocarsi la palma d'oro. Lars comincia a dare segni di delirio. Risponde prima alla seconda domanda, e come un disco rotto ripete "oh yes, yes, yes I do, yes I do oh yes...". Poi pare dimenticarsi di quale fosse la prima domanda, gliela devono ripetere, e lui risponde che è stato molto bello fare il film ma che non è sicuro che sia venuto bene: "forse è una merda" dice "può darsi che non valga la pena vederlo". Tutti ridono. Una domanda anche per la Donst, sulle tecniche di recitazione volute da Von Trier "È tutto molto libero" dice lei "abbiamo provato diversi tipi di atteggiamenti in lunghe riprese cambiando le cose finché lui non è stato soddisfatto (almeno spero) ed è stato tutto molto naturale". Un giornalista chiede all'attore Udu Kier se con gli anni il suo rapporto con Von Trier è cambiato. Lui risponde di no, è come parte della sua famiglia. e Von Trier aggiunge che aveva fatto un casting per un ruolo da omosessuale e lui era stato bravo "non so dove ha imparato" dice, e tutti ridono. Un'altra domanda riguarda le fonti di Von Trier per quel che riguarda gli sguardi romantici che si vedono nel film. Von Trier, dopo qualche secondo di esitazione, cita i pittori tedeschi preraffaelliti e Antonioni, ma poi comincia a delirare: "Ma voglio parlare del mio prossimo film" dice "che sarà un fim porno con Kirsten [cioè la Donst]. Ha insistito ad essere filmata nuda e ora ne vuole di più, le donne sono fatte così, anche Charlotte [la Gainsbourg], io ho detto loro 'mettiamci un sacco di parlato' e loro 'non che ne frega un cazzo dei dialoghi, vogliamo una cosa harcore, vogliamo un sacco di sesso molto molto spiacevole' ed ora sto lavorando su questo. Sarà un film di 3 o 4 ore, e l'unico motivo è che così la conferenza stampa sarà più tardi e potrò dormire un po' di più". Tutti ridono, la Donst è palesemente imbarazzata, la Gainsbourg sembra prenderla un po' meglio... Un giornalista gli chiede "Nel film si ripete spesso che 'questa è una vita senza scopo, in un mondo senza scopo'. Certamente è solo un'opinione, ma visto che il film l'ha scritto lei, vorrei sapere se questa è la sua opinione" "Oh sì" risponde Von Trier. E poi tace. "Vuole elaborare la risposta?" gli chiedono "Non posso" risponde. Un altro gli chiede "Lei è una persona divertente, perché non fa delle commedie?" "Perché diventano deprimenti anche quelle, questo film infatti era una commedia" Un francese gli chiede se l'arte e il cinema sono la soluzione contro la paura della fine del mondo. "Ora sto studiando il conflitto tra la chiesa occidentale e quella orientale, tra la chiesa cattolica e l'ortodossa. Questo per il film porno che sto facendo, un capitolo si chiama 'La chiesa occidentale e quella orientale', un altro si intitola 'Piccola scuola d'organo' Ho capito che la chiesa orientale è più concentrata sul piacere mentre quella occidentale sulla crocifissione e la sofferenza. La luce e lo spirito santo sono molto importanti nella chiesa orientale, il modo in cui siamo trasformati dalla luce. La luce per me è cinema e quando guardo Zakowski (?) quasi piango. [...] Il tema della luce o spirito santo lo frutterò nel film porno con Kirsten, perché è molto importante per l'orgasmo. È tutto finto, naturalmente. Charlotte invece non fa finta, sono due modi di recitare diversi. Parliamo di Spiderman adesso? [la Dunst ha recitato nella trilogia di Spiderman] Dovremmo metterlo nel film porno " Un brasiliano gli chiede del suo rapporto col fotografo Manuele Umberto Claro (?) "Ho un ottimo rapporto con lui per questo film, faceva quello che volevo io e quando hai lo stesso obiettivo hai un'ottima collaborazione. Un giorno parlando del film porno mi ha detto 'non fare l'errore dei regiesti che usano attrici sempre più giovani e nude' e io gli ho risposto 'Non dirmi questo, da ora saranno tutte nude ed estremamente giovani'" "Il fatto di aver fatto un film intitolato Melancholia significa che ha superato il suo stato malinconico depressivo?" chiede una giornalista "Sì, ho smesso di bere e ho iniziato a leggere dei libri " poi scherza sull'alcolismo dei suoi attori Udu Kier e Stellan Skarsgard "Udu la prossima volta dovrà fare il ruolo dell'alcolizzato oltre che dell'omosessuale, cioè non dovrà cambiare niente" Poi riprende un po' di serietà parlando della malinconia nell'arte e dell'uso della musica e del preludio nel film. Ma ecco che arriva la domanda fatale. Kate Muir, del Times, gli chiede: "Può parlarci un po' delle sue radici tedesche, dell'influenza del gotico nei suoi film e del suo interesse per l'estetica nazista?" Lars comincia a ridere. Cattivo segno. Perché gli dà l'opportunità di attaccare la regista danese Susanne Bier. "Ho creduto per tanto tempo di essere ebreo ed ero contento di essere ebreo. Poi è arrivata Susanne Bier e non ero più contento di essere ebreo. No, era uno scherzo, scusate, però è venuto fuori che non ero ebreo e se fossi stato ebreo sarei stato un ebreo di seconda classe perché.... comunque non volevo essere ebreo e ho scoperto che in realtà ero un nazista. Perché la mia famiglia era tedesca, il che mi ha fatto anche un po' piacere. Cosa posso dire? Capisco Hitler. Ha fatto delle cose sbagliate, assolutamente, ma posso vederlo, seduto nel suo bunker alla fine, e capisco l'uomo, non è quello che chiamereste un bravo ragazzo ma, chiedo scusa, provo compassione per lui" A questo punto Kirsten Dunst è imbarazzatissima, si guarda intorno, gli mette una mano sulla spalla per fermarlo riudendo nervosamente, ma lui dice "fammi arrivare al punto" "Suvvia, non sono a favore della seconda guerra mondiale, e non sono contro gli ebrei (beh, Susanne Bier... no, neanche Susanne Bier) era uno scherzo, sono molto a favore degli ebrei, non non molto, perché Israele è una spina nel culo [a pain in the ass], ma, come me vengo fuori adesso?" "Con un'altra domanda!" gli suggeriscono. Ma lui va avanti a testa bassa. "Voglio dire qualcosa sull'arte...." ed esprime apprezzamento per qualche artista o opera tedesca di cui non capisco il nome. Poi si blocca di nuovo, sospira e, battendo il pugno sul tavolo esclama: "OK, I'M A NAZI!" E va bene, sono nazista! Poi chiude in bellezza. Gli chiedono se il suo film sarà un blockbuster, se farà un distribuzione "in grande" "In grande?" risponde "Sapete, noi nazisti abbiamo una certa tendenza a fare le cose in grande..." COMMENTO: Gli organizzatori del festival di Cannes hanno cacciato Von Trier. Il suo film rimarrà in concorso ma lui non potrà più accedere alle proiezioni né partecipare alle premiazioni. Forse gli organizzatori del festival non potevano fare altrimenti (lasciare che chiunque dichari simpatie naziste sarebbe come giustificare gli ideali nazisti). Ma sembra chiaro che tutta la conferenza stampa è stata caratterizzata dall'ironia e dallo stato confusionale del regista. Forse era sotto farmaci, chissà. Ad ogni modo la conferenza è stata spassosissima. Per vedere il video completo fate click QUI. Non sono un grande fan di Von Trier, ma forse comincerò ad esserlo da oggi! CURIOSITÀ: Lar Von Trier ha tatuata la scritta FUCK sulle nocche della mano destra. Se ne tornarà in Danimarca in camper perché ha paura sia dell'aereo che del treno!

giovedì 12 maggio 2011

'LE TRE PIUME' il 20 maggio a Sesto

Venerdì 20 maggio presentiamo il numero 12 della fanzine letteraria Le tre piume alla libreria Diffusione Cultura di Sesto San Giovanni. Eseguiremo letture dal vivo, serata animata dal gruppo musicale Elastici e Barattoli, aperitivo gratis a chi viene (vino, patatine, grissini ecc...)
Se non venite puzzate di merda! Se venite ma non vi comprate la fanzine che costa solo un cazzo di euro puzzate di guano marcio!
Disegno locandina di Yuri Gamberoni (che il 20 esporrà i suoi disegni)
Grafica locandina di Piè